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Nuove da Pomerini: Simona e Ornella

06 Mar

Eccole, Simona e Ornella. Due ragazze in gambissima che sono partite alla scoperta della Tanzania, delle sue tradizioni, dei suoi colori, delle persone che la abitano.

E hanno deciso di farlo con Tulime. Ed eccole che ci raccontano le loro prime impressioni e ci danno delle informazioni importanti su quello che succede nel villaggio di Pomerini.

Ciao, sono Ornella Oggiano, ho 26 anni, vengo da Osilo, un paesino del nord Sardegna e studio Scienze Politiche dell’Amministrazione nella Facoltà degli studi di Sassari. Nel 2015 mi è stata assegnata la borsa Erasmus, ho vissuto a Madrid e studiato all’Universidad Autonoma, è stata un’esperienza molto intensa, ho imparato una nuova lingua, conosciuto una nuova cultura ma soprattutto ho conosciuto profondamente me stessa, ho scoperto uno spirito di adattamento, un’estrema curiosità di conoscere e scoprire cose nuove che non pensavo mi appartenessero. Per questo ho deciso di intraprendere questo viaggio in Tanzania, grazie al quale parteciperò al programma di microfinanza nell’ambito dei progetti MI.FI.MA e MA.MBO promossi dall’associazione TULIME. Da questa esperienza mi aspetto di acquisire conoscenze tecniche che arricchiranno il mio profilo professionale ma soprattutto mi aspetto un’esperienza di vita indimenticabile che cambierà il mio modo di percepire il mondo, che lascerà dentro di me un qualcosa di profondo che porterò per sempre dentro al cuore. Sono arrivata a Pomerini un po di giorni fa e le mie prime impressioni ed emozioni sono talmente forti che ho difficoltà ad esprimerle. Chiaro segnale di ciò che prospettavo. Ornella

“il vento tra il, grano, gli infiniti silenzi e i tramonti liberi.
Il suo cielo profondo con le mille stelle brillanti.
L’Africa è una preghiera semplice che ti entra dentro nel profondo e ti fa capire quanto bella ed intesa sia la vita.”

Quando alla fine del mio tirocinio scrissi queste parole sulla mia agenda di lavoro tra le lacrime inncessanti, sentivo come se nei tre mesi trascorsi a Pomerini avessi lasciato anche un pezzo della mia anima. Un’esperienza che mi ha formata, segnata, educata e tutta un’altra serie di emozioni e sensazioni che al momento della richiesta del traning non mi aspettavo.
Ma prima di entrare nel dettaglio, vorrei dirvi almeno chi sono.
Io mi chiamo Simona Serra, ho 28 anni e provengo da Ossi, nella provincia di Sassari. Sono una studentessa iscritta al corso di “Scienze Politiche e Relazioni Internazionali” presso l’Unversità di Sassari. In seguito al mio Erasmus study, ho capito quanto importante fosse riuscire ad avere esperienze di studio/lavoro all’estero.
Presa conoscenza di un possibile tirocinio in Tanzania grazie ai racconti coinvolgenti di ex stagisti e della stessa coordinatrice di Tulime in Tanzania, Stefania Ceruso, decisi di presentare domanda per il bando Ulisse, che tramite una borsa di studio elargita dall’Università di Sassari, permette di fare esperienze sia lavorative che di studio, non soltanto in Europa, ma in tutto il mondo.
Vinsi una borsa di studio di tre mesi, da Febbraio a Maggio 2015. 
Furono dei mesi intensissimi, ma purtroppo molto veloci.
Ho partecipato al progetto microcredito che si occupa di dare un prestito in beni, con una somma compresa tra i 60’000 ed i 100’000, tra i 25 ed i 50 €, una somma davvero irrisoria che cambia del tutto la loro vita.

Con una selezione accurata degli utenti ( abitanti del villaggio di Pomerini, con situazioni economiche disastrose e con grosse difficoltà), che hanno avuto in concessione il prestito, abbiamo iniziato ad avviare il progetto: questi  piccoli prestiti permettono di dare inizio ad una piccola attività a scelta tra l’allevamento, l’agricoltura e una piccola attività commerciale. Una volta che si portarono alla pratica i loro progetti, iniziarono tutti gli affiancamenti,  le consulenze e i monitoraggi che hanno creato un rapporto non solo formale e lavorativo, ma anche più umano.
In Tanzania le cose da fare sono veramente tantissime, e così anche le idee per cercare di affrontare o migliorare determinate situazioni.
Sotto la cura di Stefania e con immenso entusiasmo, provai ad inserirmi anche negli altri progetti di Tulime, ogni progetto era troppo importante ed interessante, ogni cosa riuscissi ad apprendere, creavano in me una ricchezza tecnica e sopratutto umana.
Col passare dei giorni, presi maggior confidenza con la lingua nazionale (swahili), riuscendo a stringere relazioni più strette con gli abitanti del villaggio: Mama Novetha a cui devo la mia conoscenza culinaria locale, le donne della cooperativa manufatturiera di cestini, le ragazze disabili del progetto “Tutto è possibile”, i bambini del centro Tabasamu e delle scuole, i collaboratori locali. Tutti mi lasciavano qualcosa, storie di vita che iniziavano qua tra la terra rossa ed i campi coltivati, lontana Kilometri dalla mia realtà fatta di cemento e asfalto, acqua corrente, medicine e cibo abbondante, diritti.
I mesi passarono veloci tra resoconti lavorativi e girotondi con i bambini, tra la conoscenza delle immense problematiche degli albini, alle ore passate a coltivare l’orto.
La fine della mia permanenza, mi diede seriamente un grande dispiacere. Se fossi potuta rimanere per sempre sarei restata, pur di non andare via da tutto quello.
Lasciare casa Tulime e Pomerini, i suoi abitanti, i coordinatori era uno strazio tremendo.
Salendo sulla macchina per il rientro, tra i singhiozzi, le lacrime, gli abbracci e saluti, mi ripromisi di tornare.
I primi mesi dopo il rientro furono veramente duri, ma poi misi da parte il ricordo attendendo un’occasione utile per poter ripartire.
 Quando a Gennaio venni a conoscenza del bando per lo SVE ( Servizio Volontario Europeo) con il progetto YOU.COM, trovandolo particolarmente adatto alle mie attitudini e conoscenze, colsi subito la palla al balzo ed inviai la candidatura, sperando di essere presa.

Il progetto YOU.COM mi ha subito affascinata, un progetto realizzato da Tulime con diversi patner provenienti da tutto il mondo, con tema principale il riciclo. Il progetto prevede vari workshop ed informazione sullo smaltimento di rifiuti ed il riciclo, coinvolgendo la popolazione.

Ora, avendo ricevuto un responso positivo da Tulime, mi trovo di nuovo nel villaggio, sono arrivata solo ieri, ma sembra quasi che non me ne sia mai andata.
I sorrisi ed i collaboratori che ho avuto piacere di rivedere, mama Novetha che si preoccupa particolarmente della nostra alimentazione, Ilomo ( ragazzo delle mucche) sempre sorridente ma riservato, i campi di grano, l’orto, gli animali tutto è rimasto qua perfettamente intatto.
Non manca che l’inizio effettivo dei lavori, che non vedo l’ora che partano.
Ora una parola sola mi riecheggia nella testa e mi da tantissima felicità: Karibu tena!   Simona

 

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